Disidratazione a Tubi Geotessili

Modello FD.004

disidratazione a tubi geotessiliDescrizione

La disidratazione a tubi geotessili è una tecnologia a basso impatto, ambientale ed economico, che permette di trattare direttamente in sito una vasta tipologia di fanghi fluidi, sia naturali che contaminati.

Attraverso una filtrazione forzata il tubo permette la separazione delle fasi liquido-solido in tempi programmabili e relativamente brevi.

 

Questa tecnologia consente anche il recupero delle acque drenate, dei fanghi disidratati, nonché dell’area utilizzata a trattamento avvenuto.

Con piccoli interventi di adeguamento e di successivo ripristino è infatti possibile adattare il cantiere al sito, consentendo il trattamento sia di piccoli che di grandi volumi di materiale su aree ridotte.

La disidratazione a tubi geotessili è quindi costituita da una struttura a forma tubolare in geotessile tessuto ad alta resistenza, cucito con tecniche che permettono di resistere alle pressioni di riempimento ed alla spinta del materiale fangoso inserito tramite un sistema di pompe e tubazioni. L’elevata permeabilità del geotessile permette al liquido contenuto all’interno dei fanghi di essere espulso.

 

Disidratazione a Tubi Geotessili

Funzionamento

 

La Linea di adduzione fango è realizzata in tubazioni di polietilene, di facile assemblaggio e rimozione; la sua complessità è funzione del numero di tubi geotessili da riempire.

Il fango viene additivato con poliettrolita per aumentare l’efficienza del processo di precipitazione e espulsione dell’acqua. La stazione di dosaggio assolve alla doppia funzione di preparazione e dosaggio del polielettrolita.

Il bacino di contenimento dei tubi geotessili, realizzato con geosintetico in HDPE, può essere approntato e rimosso con rapidità e si adatta facilmente alla morfologia presente “in situ”; la sua funzione è quella di collettare i reflui espulsi durante il processo di essiccamento e di impedire lo slittamento dei tubi geotessili durante la fase di pompaggio.

L’essicazione avviene pertanto all’interno dei tubi geotessili progressivamente riempiti per espulsione dell’acqua attraverso le pareti filtranti. In un mese si raggiunge una percentuale di solido secco compresa tra il 30% e il 70% a seconda della tipologia di fango trattato. Il fluido espulso trattenuto nel bacino di contenimento può essere diretto verso la sua destinazione finale (re-immissione nell’ambiente, riuso industriale, depurazione ecc.).

Al termine del processo di essiccamento il residuo essiccato, perfettamente palabile, può essere rimosso tagliando il rivestimento geosintetico con l’ausilio di un escavatore o di una pala meccanica.

Al termine dell’intervento, oltre all’attrezzatura di pompaggio vengono rapidamente rimossi sia i bacini realizzati con geosintetico HDPE sia i residui dei geotubi, rilasciando l’area che può essere facilmente ripristinata alle condizioni restituendola alla precedente fruizione.

 

Sostenibilità ambientale

L’impianto di trattamento ha dunque un basso impatto sull’ambiente per le sue principali caratteristiche:

– riduce i rischi di esposizione per gli operatori e per l‘ambiente;
– minimizza i rischi di sversamento;
– non rilascia odori;
– assenza di strutture fisse;
– lavori civili reversibili;
– facilità di ripristino ambientale;
– possibilità di reimpiego on site dei tubi come elementi strutturali per rimodellamenti morfologici (nel caso di fanghi non contaminati).

 

Sostenibilità economica disidratazione a tubi geotessili

Peraltro i principali fattori di economicità sono:

– facilità ed economicità del trasporto delle attrezzature;
– modesti interventi di preparazione e ripristino dell’area cantiere;
– possibilità di trattare grandi volumi in aree relativamente ristrette;
– tempi brevi di intervento;
– elevata efficienza nella concentrazione del solido;
– consente il raggiungimento di una elevata consolidazione del materiale;
– riduce i volumi destinati allo smaltimento.

 

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