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Depuratore Chimico Fisico

L’Impianto di Depurazione Chimico – Fisico è preceduto da un pretrattamento costituito da un dissabbiatore statico ed un disoleatore a coalescenza. In seguito una pompa sommergibile posta all’interno di una vasca di accumulo e sollevamento, alimenta il depuratore ad una portata massima di 1.000 litri/ora.

Il Depuratore Chimico – Fisico è costituito da una struttura in tubolare di acciaio zincato verniciato, sulla quale sono assemblati i seguenti componenti: un misuratore di portata, due vasche di reazione chimica del refluo, complete di agitatori elettromeccanici, tre pompe dosatrici, un piaccametro ed il quadro elettrico di comando.

Tre serbatoi da esterno in polietilene contengono i reagenti chimici utilizzati nel processo depurativo: idrossido di sodio in soluzione per regolare il pH, policloruro di alluminio, come coagulante e precipitante ed un polielettrolita oragnico per la flocculazione.

Il Depuratore Chimico – Fisico comprende anche una vasca di chiarificazione e sedimentazione a fondo conico, completa di valvola manuale per lo scarico dei fanghi. Questo avviene in una apposita vasca interrata per il successivo smaltimento.

Il refluo così chiarificato viene raccolto in una vasca di rilancio, dotata di galleggiante elettrico e pompa centrifuga in acciaio INOX. Quest’ultima invia le acque alla linea di filtrazione, costituita da una colonna a sabbia di quarzo e una a carboni attivi granulari.

I due filtri scaricano le acque reflue in un serbatoio fuori terra, dotato di galleggiante elettrico e pompa centrifuga in acciaio INOX. Tramite una valvola a tre vie è possibile rilanciare le acque accumulate nella linea di contro-lavaggio dei filtri oppure nella pubblica fognatura. Le acque di contro-lavaggio ritornano nella vasca di sollevamento.

L’Impianto di Depurazione Chimico – Fisico assicura quindi il trattamento primario, secondario e terziario alle acque reflue industriali provenienti dal lavaggio degli elicotteri. Questo processo depurativo è conforme a quanto disposto dalle vigenti normative.

 

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Impianto Chimico Fisico

L’Impianto Chimico Fisico è un depuratore idoneo al trattamento secondario e terziario delle acque reflue industriali di tipo oleoso; l’impianto consente il recapito finale dei reflui in corpi idrici superficiali; l’impianto chimico fisico, che è preceduto da un sistema di separazione statica di sabbie ed oli minerali, è costituito dalle seguenti sezioni:

  • Reazione;
  • Neutralizzazione e Flocculazione;
  • Decantazione;
  • Ispessimento Fanghi;
  • Filtrazione.

 

La fase di reazione con coagulante avviene dentro una vasca avente capacità di 1 m3, dotata di agitatore elettrico ad alta velocità; in una seconda vasca da 1 m3, dotata di agitatore elettrico a bassa velocità, avviene la neutralizzazione pH e la flocculazione ad opera di reagenti chimici.

Nella fase di decantazione, le acque sfiorano dentro il decantatore, al cui interno avviene la separazione per sedimentazione dei fiocchi di fango formatesi durante le fasi di reazione/flocculazione e neutralizzazione. Pertanto dall’alto le acque chiarificate sfiorano in una vasca di accumulo da 1 m3.

I fiocchi di fango precipitano in basso, quindi, nella parte tronco-conica del decantatore; da qui, tramite una valvola di fondo, i fanghi defluiscono poi su un letto drenante in quarzite per portarli a consistenza palabile.

Le acque chiarificate e sfiorate dal decantatore vengono accumulate in una vasca da 1 m3 dalla quale tramite due pompe (una di riserva all’altra) vengono infine inviate dentro una coppia di filtri a colonna operanti alternativamente, riempiti con quarzite drenante e carbone attivo granulare, allo scopo di eliminare i residui di torbidità (filtrazione meccanica) e di sostanze organiche (adsorbimento) presenti.

 

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Decantatore Modulare

Il decantatore modulare, diversamente dal decantatore tradizionale, risolve i problemi di sedimentazione di grandi volumetrie di acque reflue in spazi ridotti. In questo caso il decantatore modulare separa i fiocchi di fango dalle acque reflue presenti in un depuratore biologico. In tal modo chiarifica le stesse, prima di inviarle al trattamento successivo.

Il decantatore modulare di tipo monoblocco è realizzato in P.R.F.V. (vetroresina), ha una portata massima di 4,8 m3/h ed è costituito da:

  • Canalina di sfioro;
  • Pacco modulare a 10 coni;
  • Flange;
  • Gambe di sostegno con traversi;
  • Tubazioni;
  • Raccordi.

 

A servizio dell’impianto inoltre una elettropompa tipo sommergibile solleva le acque reflue dalla vasca di ossidazione biologica sino al sedimentatore. A tal fine una idonea tubazione, dotata di valvola a saracinesca, invia il refluo al sedimentatore; mentre una seconda tubazione invia il refluo dal sedimentatore al serbatoio di rilancio ai filtri.

A valle del decantatore modulare vi è dunque un serbatoio, avente dimensioni 650 cm x 730 cm x 1150 cm e volume utile di 500 l, che è collegato alla pompa di rilancio ai filtri. Completano la fornitura un sistema ON/OFF a galleggiante, a servizio della pompa di rilancio filtri ed i relativi cablaggi e le protezioni antideflagranti delle apparecchiature installate sino al quadro generale.

 

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Unità di Trattamento Aria

L’Unità di Trattamento Aria con portata di 1000 m3/h è dunque costituita da:

  • elettro ventilatore da 0,55 kW;
  • serranda di regolazione;
  • telaio in alluminio;
  • prefiltro con efficienza EU4
  • filtro a tasche rigide di efficienza F7
  • controtelai in acciaio zincato.

 

L’Unità di Trattamento Aria e le sonde gas sono inoltre cablate con canalina in PVC di diametro Ф 32 mm (comprese curve e raccordi), canalina flessibile di diametro Ф 32 mm e cavi elettrici avente sezione di 2,5 mmq.

Il quadro elettrico in resina, tipo monofase 230 V – 50 Hz, è poi dotato di:

  • interruttore orario per l’U.T.A.;
  • interruttore magnotermico per ventilatore;
  • interruttori magnetotermici e relè miniatura 12 VDC con zoccolo per sonde d’ossigeno e vapori di benzina;
  • contattore modulare ESB 24-40 230V
  • blocco differenziale AC 25 A 30 mA.

 

Il Rilevatore gas per ossigeno è incapulato in custodia di alluminio IP65, range 0-30%, assorbimento a 12 Vcc pari a 120 mA, con 3 uscite relè con contatti N.A. e display con visualizzazione in tempo reale della concentrazione.

Il Rilevatore gas per vapori di benzina è incapsulato in custodia di alluminio IP65, range 0-5000 ppm, assorbimento a 12 Vcc pari a 120 mA, con 3 uscite relè con contatti N.A.

 

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Gruppo di Pompaggio

Il Gruppo di Pompaggio si aziona automaticamente attraverso un quadro di comando a distanza, cablato al quadro a bordo macchina. Il serbatoio di accumulo carica quindi l’acqua dalla rete idrica, tramite una valvola meccanica a galleggiante. Le due elettropompe, che operano in alternanza, alimentano poi un impianto di lavaggio velivoli installato sotto la pista dell’aeroporto. Il basamento del gruppo è costruito in lamiera di acciaio zincato, mentre le pompe sono in ghisa e le tubazioni in PVC rigido, seguendo la Norme Tecniche di progettazione. Tutte le componenti utilizzate possiedono pertanto la marcatura CE.

 

Funzionamento

Il principio su cui si basa il gruppo di pompaggio è quello della portata e prevalenza delle due elettropompe centrifughe. L’acqua di rete giunge dunque nel serbatoio di accumulo, dove viene aspirata dall’elettropompa, tramite una tubazione immersa; la pompa spinge l’acqua ad una pressione massima di 3,00 bar nelle tubazioni di mandata sino all’impianto di lavaggio. La portata del gruppo è pari a circa 25 mc/ora, risulta comunque regolabile attraverso i rubinetti posti a monte delle lance di erogazione dell’acqua pressurizzata.

 

Descrizione gruppo di pompaggio

Il Gruppo di Pompaggio è essenzialmente costituito come segue:

  • serbatoio di accumulo in polietilene da interro;
  • linea di alimentazione accumulo da rete idrica;
  • tubazioni di aspirazione e mandata acqua;
  • basamento con pompe di pressurizzazione;
  • cassetta con quadro elettrico di comando.

 

La linea di alta pressione è inoltre composta da:

  • tubo in polietilene diametro 75 mm PN 16 con annessi attacchi a stringere (condotta sottotraccia per impianto di lavaggio);
  • galleggiante elettrico di minima nel serbatoio di accumulo;
  • galleggiante elettrico di massima nella vasca di sollevamento;
  • n°2 pompe con motore trifase 400 V – 60 Hz – 3.000 W.

 

Completano infine l’impianto:

  • valvole a sfera di intercettazione di tipo manuale;
  • valvole di ritegno sulla mandata delle pompe;
  • valvola e filtro di fondo sulla tubazione di aspirazione;
  • copertura in doppia lamiera coibentata con poliuretano.

 

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Impianto di Stoccaggio Fanghi

L’Impianto di Stoccaggio Fanghi di depurazione è costituito da un serbatoio eseguito in fibra di vetro e resina poliestere (P.R.F.V.) avente capacità di 10.000 litri; la struttura del serbatoio ha dunque forma cilindrica verticale a fondo inferiore bombato.
L’Impianto di Stoccaggio Fanghi è quindi installato a regola d’arte con tutte le utenze ivi previste su n°4 basi in cemento armato.

Accumulo: fanghi di depurazione a temperatura ambiente e pressione atmosferica;

  • N°1 tronchetto flangiato in vetroresina di scarico fanghi da 3” con relativa tubazione a gomito e valvola manuale a saracinesca;
  • N°3 bocchette di scarico da 2” poste ad un’altezza di 4,5 m, 3,5 m e 3,0 m dal fondo del serbatoio con relative tubazioni separate e valvole manuali a sfera in acciaio zincato;
  • N°4 piedi metallici aventi altezza 1200 mm;
  • Liner interno in resina bis fenolica e rinforzo esterno con resina isoftalica;
  • Colorazione traslucida;
  • N°4 ganci di sollevamento a vuoto;
  • Coperchio in fibra di vetro staffato ad un’altezza di 200 mm dal serbatoio.

 

L’impianto è poi completo di tubazioni di drenaggio dell’acqua di scarico, poste all’interno del serbatoio a tre altezze differenti. Infatti il fango più pesante decanta nel fondo tronco conico del serbatoio, mentre l’acqua più leggera si accumula nella parte superiore del serbatoio; attraverso le tubazioni di drenaggio, comandate da valvole manuali di intercettazione, le acque di scarico vengono infine riportate in testa all’impianto di depurazione.

 

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Impianto di Prima Pioggia con Recupero

L’Impianto di Prima Pioggia con Recupero è adatto a trattare i reflui di dilavamento da superfici pavimentate e da piazzali; è inoltre idoneo allo scarico finale in corpi idrici superficiali (Tabella 3 Decreto Legislativo n°152/2006). L’Impianto di Prima Pioggia con Recupero è costituito dai seguenti manufatti prefabbricati in polietilene ad alta densità:

 

Pozzetto scolmatore

E’ quindi idoneo a separare le acque di prima pioggia da depurare da quelle di seconda pioggia da inviare, tramite tubazione di by-pass, direttamente al recettore finale.

 

Vasca di accumulo

E’ equipaggiata con valvola a galleggiante, che chiude l’ingresso in caso di riempimento completo della vasca; al suo interno avviene dunque la sedimentazione degli inerti ed il galleggiamento delle sostanze flottanti per un periodo di 24 ore. Sul fondo della vasca è posizionata una pompa sommersa per il rilancio alla successiva fase di deoliazione.

 

Deoliatore

In questa vasca si effettua la separazione fisica per flottazione e per coalescenza del materiale oleoso. Tutti i manufatti sono costruiti con la tecnica dello stampaggio rotazionale. La vasca è equipaggiata con pacco lamellare a coalescenza per l’aggregazione e la separazione delle micro particelle oleose non emulsionate nelle acque di prima pioggia. Inoltre dispone di due tappi a vite, bocchetta di sfiato e tubazioni di ingresso/uscita.

La sonda di livello interfaccia olio-acqua è utilizzata per segnalare il raggiungimento di una specifica altezza di oli all’interno del deoliatore. Il suo funzionamento si basa sull’emissione di ultrasuoni, che identificano la presenza di olio piuttosto che acqua. Il segnale proveniente dal sensore viene commutato in un allarme ottico sulla centralina.

 

Pozzetto di ispezione

Il pozzetto prefabbricato in cemento armato vibrato diaframmato ha sezione quadrata. I diaframmi sono caratterizzati da incastro tipo maschio o femmina con predisposizione per sifonatura. E’ infine completo di telaio e chiusino in cemento armato di tipo pedonabile.

 

Dissabbiatore acque seconda pioggia

E’ una fossa settica in polietilene monoblocco opportunamente nervata per resistere alle pressioni dell’interramento. La fossa presenta un coperchio a vite per l’ispezione ed il prelievo periodico dei fanghi. La fossa settica è poi dotata di un bocchettone di sfiato e di tubi di ingresso e di uscita completi di guarnizioni in gomma. Le acque di seconda pioggia così trattate defluiscono poi nel serbatoio di recupero.

 

Serbatoio di recupero

Il serbatoio in polietilene per lo stoccaggio di liquidi non particolarmente aggressivi è costruito nella tecnica di stampaggio rotazionale. La vasca, costituita da moduli rinforzati mediante nervature verticali ed orizzontali, è dotata di torretta di ispezione ovale e passo d’uomo circolare. L’assemblaggio dei moduli è realizzato mediante l’ausilio di flange, viti e saldatura a elettrofusione, al fine di assicurare una adeguata resistenza al carico del terreno anche in condizioni di serbatoio vuoto. La vasca è equipaggiata con fori per ancoraggio realizzati sui piedi di appoggio dei moduli per evitare l’eventuale galleggiamento in presenza di acqua di falda. Inoltre è prevista opportuna sede per l’inserimento delle tubazioni di ingresso/uscita sui moduli terminali.

Una elettropompa di tipo sommergibile solleva le acque meteoriche recuperate nel serbatoio per il loro riutilizzo a fini irrigui. Un regolatore di livello galleggiante evita la marcia a secco della elettropompa.

 

Quadro elettrico

Quadro elettronico sviluppato per il comando e la protezione della elettropompa trifase con protezione marcia a secco tramite sonda di livello unipolare. Il regolatore di livello galleggiante ha involucro esterno costituito da polipropilene antiurto ed è sigillato a mezzo sovrastampaggio dello stesso materiale iniettato in pressione.

 

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Impianto di Prima Pioggia

L’Impianto di Prima Pioggia in polietilene per stampaggio rotazionale è conforme alle Norme ISO EN 858-1 ed 858-2 per superfici scolanti impermeabili sino a 360 mq; è inoltre prodotto con Marcatura CE da Azienda certificata ISO 9001, ISO 14001, SA 8000.

L’impianto è conforme al Decreto Legislativo n°152/2006, alla Direttiva CEE n°91/271, alla Norma DIN 4040 ed alla legislazione della Regione Puglia.

Il sistema è costituito da:

  • Pozzetto scolmatore con tubazione by pass Ø 125 mm con dimensioni: cm 48x48x75h;
  • Vasca di accumulo acque di prima pioggia con capacità 2000 l con dimensioni: cm 136x155x144h;
  • Pompa di rilancio acque di prima pioggia da kw 0.25 Pozzetto di calma con tubazione in out- Ø 125 mm con dimensioni: cm 48x48x75h;
  • Unità di disoleazione con pacco lamellare e filtro a coalescenza per scarico sul suolo con capacità 1500 l con dimensioni: cm 136x136x171h;
  • Pozzetto di derivazione con sensore di pioggia con dimensioni: cm 48x48x75h;
  • Pozzetto fiscale di ispezione e prelievo campioni con dimensioni: cm 48x48x75;
  • Quadro elettrico con automatismi e timer regolabile;
  • Chiusini di ispezione e manutenzione pedonali;
  • Pozzo drenante pozzo drenante in C.A.V. costituito da n°4 anelli perdenti e da una copertura carrabile completa di coperchio circolare in cemento armato.

 

Funzionamento impianto di prima pioggia

All’inizio della precipitazione, le acque meteoriche che si immettono nel pozzetto scolmatore defluiscono nella vasca di accumulo inizialmente vuota. Durante la precipitazione, la vasca si riempie fino a che la valvola in ingresso, raggiunto il livello massimo prestabilito. Le acque risultanti dalle piogge successive scolmano nella condotta di scarico e vengono convogliate direttamente allo scarico.

Nella vasca di stoccaggio delle acque di prima pioggia è presente una elettropompa sommergibile. Essa solleva le acque verso le successive fasi della depurazione. Detta elettropompa viene attivata dal quadro di protezione e controllo a corredo dell’impianto, dopo 48 ore dal termine dell’ultimo evento meteorico. Questo ritardo nella partenza della pompa e del conseguente svuotamento della vasca di raccolta delle acque di prima pioggia. Ha lo scopo di evitare di captare e trattare acque meteoriche originate da un nuovo evento troppo vicino al precedente e, di conseguenza, tale da non considerarne i relativi primi cinque millimetri come acqua di prima pioggia.

Il trattamento delle acque di prima pioggia avviene nel deoliatore. Qui si ha la separazione degli oli non emulsionati presenti nelle acque. Il principio di funzionamento si basa sull’utilizzo di vasche di calma dotate di un comparto interno, nel quale si da modo agli oli di flottare ed ai sedimenti di precipitare secondo i meccanismi fisici di separazione gravimetrica liquido-liquido; le sostanze separate rimangono intrappolate nel comparto interno, mentre i reflui depurati passano nel bacino successivo.

 

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Stazione di Sollevamento

La Stazione di Sollevamento è costituita da una pompa in ghisa a cavità progressiva di tipo antideflagrante; l’elettropompa è idonea al sollevamento di acque miste ad oli minerali ed idrocarburi; è pertanto dotata di extra statore e sonda temperatura del liquido pompato.

Il telaio della pompa di sollevamento è imbullonato su una base di ferro, dotata di quattro staffe. Queste ultime sono dunque interrate sotto il piano campagna ed affogate in malta cementizia.

La Stazione di Sollevamento è poi completa di tubazione di aspirazione in acciaio zincato da 2”. La tubazione di aspirazione è collegata alla pompa con giunto elastico antivibrante; inoltre è staffata sulle pareti del pozzetto e saldata sulla flangia posta sulla bocchetta del serbatoio. Sulla parte terminale della tubazione di mandata è inoltre montata una valvola di intercettazione.

Il motore della pompa di sollevamento è cablata sino al quadro elettrico di comando e controllo tramite una tubazione metallica antideflagrante, un flessibile antideflagrante ed un cavo elettrico a doppio isolamento.
La termo resistenza è cablata sino al quadro elettrico di comando e controllo tramite una tubazione metallica antideflagrante, un flessibile antideflagrante ed un cavo elettrico a doppio isolamento.

Le tubazioni di protezione antideflagrante dell’impianto elettrico sono installate a muro ed interrate nei due pozzetti elettrici per il passaggio sottotraccia sino al quadro elettrico.

 

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Impianto di Depurazione Acque Meteoriche

L’Impianto di depurazione acque meteoriche di tipo in continuo è dotato di filtro a pacco lamellare e filtro a coalescenza; ha una portata di 25 litri/secondo. Le acque meteoriche dilavanti dalle coperture industriali e dai piazzali scoperti confluiscono a gravità nella condotta di raccolta interrata; questa è collegata direttamente all’ingresso dell’impianto.

L’impianto di depurazione acque meteoriche di tipo in continuo, realizzato a servizio di un nuovo centro commerciale, è pertanto costituito da:

  • pozzetto scolmatore prefabbricato in calcestruzzo armato ad alta resistenza con tubazione di ingresso, uscita e troppo pieno, dotato di copertura carrabile;
  • vasca dissabiatrice – disoleatrice prefabbricata in C.A.V. da interro con filtro a coalescenza e soletta di copertura carrabile;
  • pozzetto fiscale di campionamento prefabbricato in calcestruzzo armato ad alta resistenza;
  • vasca di laminazione prefabbricata in C.A.V. da interro, dotata di soletta di copertura carrabile;
  • elettropompa sommergibile di sollevamento con portata 7,45 l/s, completa di interruttore ON/OFF a galleggiante;
  • quadro elettrico di comando e controllo, completo di sensore di pioggia e temporizzatore.

 

L’elettropompa di sollevamento è quindi gestita da un quadro di comando e controllo. Quest’ultimo, attraverso un sensore di pioggia ed un temporizzatore, avvia lo svuotamento della vasca di laminazione dopo 24 ore dal termine di ogni evento meteorico.

Le acque meteoriche di dilavamento dopo il trattamento sono infine recapitate in pubblica fognatura (bianca), nel rispetto della Tabella 3 del Decreto Legislativo n°152/2006.

 

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